bio porco!
... ho pensato a lungo in queste ultime ore a come dare inizio alla narrazione e condivisione della mia esperienza nel coltivare un orto ed i pensieri hanno iniziato a prendersi per mano. Come in un girotondo.
Ve lo ricordate il finale della filastrocca del girotondo? Immagino di si e allora, insieme: "Tutti giù per marte!"
È curiosa sta cosa, come lo chiamiamo qui su Marte il suolo che sulla Terra chiamavamo, appunto terra? Ma non è finita qui, la era Madre Terra, qui su Marte... maschile, Padre?!
Vien voglia di evocare il titolo che ho dato a questo post e manco quello dal colore pare andare bene. Qui è ancora tutto rosso e di verde siamo ancora lontani a vederne. Foto a parte.
Non voglio farmi prendere dallo sconforto e andrò ad attingere nella mia liquida e limpida memoria, i ricordi.
Fatalmente mi tocca dire, tutto ha inizio nel tardo autunno del 2008. Quando mio suocero, il mitico Nonno Stefano, che dire, ci eravamo salutati come ogni domenica sera al suo passaggio a casa nostra, di lui il ritorno da San Bovo.
Le feste dei nipoti che quasi non gli lasciavano scaricare dalla macchina le ceste con verdura, frutta e uova. Cosa altro aggiungere per non rovinare nella retorica?... il NONNO... stampatello maiuscolo!
A metà mattina del lunedì, attraversava il ponte sull'arcobaleno.
Inutile girarci attorno, quella porzione di eredità che nessuno di noi poteva immaginare giungesse così improvvisa, non la volevamo e l'abbiamo dovuta cogliere nostro malgrado. Ancora, non potevamo sapere e manco immaginare, quanto sarebbero poi cambiate le nostre vite.
Fin dal sabato successivo, primissimo pomeriggio o appena libero dai miei impegni di lavoro nei cantieri, passavo da casa e, imbarcata in auto la famiglia, tutti su a San Bovo. Per ogni fine settimana a seguire, presto, iniziammo a realizzare e comprendere, quale valore immenso avevano quelle ceste di frutta, verdura e uova che il Nonno ci portava a casa.
Trascorso il primo Inverno, si giunse a Primavera e nell'orto, le verdure invernali erano quasi finite e toccava pensare alla nuova stagione. E adesso, che facciamo?
Iniziammo a chiedere consigli a mia Suocera che però, per motivi di salute (Parkinson), deliziosa NONNA, con la voce tremolante dalla commozione, ci diceva: "Stefano faceva... Stefano prendeva i piantini da... Stefano seminava qui... la Luna è crescente, non si semina l'insalata adesso perché poi "monta" (va in fiore) ecc.. Va bin, Amore mio (a mia Moglie) facciamo così: qui do una bella vangata e poi se in settimana non piove, ci passerò la fresa e decideremo cosa seminare. La invece freso subito così domenica mettiamo i pomodori e qui i peperoni e le melanzane, tanto per i trapianti la Luna la possiamo ignorare.
Nell'orto ci eravamo quasi inquadrati, ma poi c'erano le piante da frutto: meli, peri, albicocche, peschi, prugne... una quindicina? Si, ecco, allora adesso, sei già in ritardo, ma fa niente, sappi che sono da potare!
What's potare?
Che vuoi che sia, qui fai un taglio di ritorno, quella lamburda non la tocchi, queste sono gemme a legno e queste altre a fiore, le riconosci perché questa è più tozza e le altre più a punta... a me sembrano tutte uguali!
Dai retta, spunta quel brindillo, raccorcia quella branca, qui invece speroni, cioè quello lo lasci perché il pesco non ha gemme dormienti e allora qui se ricaccia lasci crescere una nuova branchetta così l'anno prossimo raccorci quella la. Attento però, il pesco va potato in modo, i meli a seconda delle varietà si fa diverso... ma andare dal fruttivendolo, no?!?
Ma non è finita, se le piante da frutto sono una quindicina, tutte quelle altre, poco più di 300 così ben ordinate e in fila? Sono Noccioli... aaah quelli che poi si fa la Nutella! No, quella cosa li la fanno con le Nocciole Turche. Con queste invece si fa la crema e altri dolci tipici di questa terra, la Langa.
Per interderci, anche i Noccioli vanno potati, concimati, spollonati, vanno fatti dei trattamenti contro i parassiti e poi, a seconda delle annate, settimana prima o dopo il ferragosto, si raccolgono a terra le Nocciole.
Bene e, le raccogliamo a mano, giusto? Si!
Un pezzo per volta, con più culo che anima e tanta buona volontà e non vi nascondo che ogni tanto mi sentivo come una presenza che mi suggeriva cosa fare, ne veniamo fuori e con l'arrivo dell'Estate, i fine settimana erano diventate delle Vacanze. Già, vacanze e cosa succede quando finiscono le vacanze o giorni di ferie? Che ci tocca tornare a lavorare. Manco se quella giornata e mezza trascorsa a badare al pollaio, quel lavoretto in casa o manutenzione fuori, tagliare la legna e accatastarla. Nell'orto: zappare, sarchiare, togliere le "erbacce", bagnare e raccogliere la verdure e la frutta che, il baule della macchina, si riempiva di ogni ben di... "nostro", non fosse lavorare.
C'era però qualcosa che stava germogliando dentro di me. Ogni domenica sera, salendo in auto per il ritorno verso la città, mi prendeva il magone. Quel fazzoletto di terra su quella collina di Langa mi stava cambiando nel profondo.
Come se non bastasse, ad affosarmi ancora di più lo spirito, era sufficiente tornare con la mente a quella realtà che di li a poche ore mi aspettava. Come un secondino che avverte i detenuti che l'ora d'aria sta per finire, il senso del dovere (-affanculo-) mi aspettavano il lunedì mattino in cantiere... geometraaaaaa.
Parlando con un conoscente di quanto stavo meditando di voler fare, il soggetto con il ghigno di quello che la sapeva lunga, mi dsse: "La terra è bassa!"... gli risposi: "Si lo so e, in collina, è spesso anche molto ripida, ma il problema a mio avviso è un altro, è che in giro ci sono troppi cretini che credeno di averla ai loro piedi". Non l'ha capita!
... ed io, ascoltando il mio migliore Amico, il mio Cuore, avevo consapevolezza che non ero più lo stesso... bio porco!