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Post by ZORG on Apr 5, 2020 9:55:50 GMT 1
Posta pure!
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Post by flordasaguas on Apr 5, 2020 15:25:22 GMT 1
Grappa, ma tu sei fonte di sapienza infinita! Ne ho in abbondanza in giardino, sono a conoscenza delle molteplici proprieta'. Posta posta
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grappa
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Post by grappa on Apr 5, 2020 21:02:43 GMT 1
Lo sciroppo di Tarassaco
Come vi ho anticipo, posterò la mia versione rimaneggiata rispetto alla originale che avevo, tra le tante, trovate sul web e di cui non ho più riferimento certo.
Quel che ricordo, è che ho aumentato il numero di fiori e lascio intero il calice, ho sostituito lo zucchero raffinato con quello di canna, uso solo il succo del limone invece di uno intero tagliato a fette con la buccia. In fase di ebollizione, aggiungo un pizzico di acido citrico alimentare in polvere per litro d'acqua.
Vi metto le dosi per preparane poco più di un litro. Fate poi voi le necessarie proporzioni per aumentare o diminuire la quantità... badate però che vi pentirete se ne farete meno
Necessario:
- ~200 fiori di Tarassaco;
- ~1,20 lt di acqua;
- 1 kg di zucchero di canna;
- 1 limone -solo il succo-;
- barattoli tipo "Bormioli" da 250cc. o in numero diverso se di altro formato. L'importante è che resistano al calore durante l'invaso.
Preparazione:
Raccogliete 200 capolini di Tarassaco (il fiore a farla breve) e, seppur un'ovvietà, considerata la caratteristica del Tarassaco di crescere in ogni dove, raccoglieteli in un luogo il meno esposto a fonti di inquinamento.
Sul numero non siate fiscali, quello che conta è decidere se tenere solo il capolino, cioè il fiore ed eliminare tutto o in parte il calice, la parte verde che conferirà sia un colore più carico che un gradevole sapore più amaro... gradevole per me. Giudicate poi se necessario dare una leggera lavata ai capolini per eliminare tracce di polvere/terra e tenete presente che un lavaggio eccessivo rimuove il polline.
Alcuni nella preparazione, si premurano in questa fase di far asciugare i fiori su un panno tamponandoli con della carta assorbente.
Francamente non lo faccio e non riesco a capirne l'utilità, considerato che prendo i fiori e li metto nella pentola con il litro e due di acqua e porto il tutto a bollore. Bollore che lascio venga raggiunto e manterrò per qualche minuto... facciamo 5' dai. Tolgo la pentola dalla stufa, ci metto il suo coperchio e lascio a riposare il tutto per una nottata.
Il giorno seguente, filtro il liquido e con il torchietto estraggo quanto è rimasto nei fiori. Se non avete un piccolo torchio, prendete un canovaccio pulito e strizzate fino a far uscire più liquido possibile.
A questo punto, versato il liquido in una pentola, vado ad aggiungere lo zucchero di canna, il succo di un limone e porto ad ebollizione rimestando e accertandomi che lo zucchero sciolga bene e non depositi sul fondo.
Quando lo sciroppo inizia a bollire, aggiungo il pizzico di acido citrico che, vi ripeto, non è fondamentale nella preparazione. Ho però notato che rispetto alle prime volte che lo facevo, quel pizzico di polverina ha avuto come quel tocco dell'ingrediente segreto. Ad ogni buon conto, l'acido citrico (già presente nel limone) in polvere migliora il processo di conservazione ed esalta il sapore.
Quanto far bollire lo sciroppo. La risposta più consona, a mio avviso, è fino al raggiungimento della consistenza desiderata. Ad ogni modo, da quando vedrete formarsi una sorta di schiuma che dai bordi della pentola si allargherà all'intera superficie, da quel momento li in poi sta a voi decidere quando iniziare a travasare lo sciroppo nei vasetti. La classica prova per determinare la consistenza, prendete un po' di sciroppo e lasciatelo raffreddare su di un piattino. Paragonate quindi la densità a quella del miele.
Io adoro, letteralmente, cucinare sul putagé. La cottura dei cibi sulla piastra della stufa è qualcosa che non ha nulla a che vedere con la fiamma del fornello a gas. Forse le moderne piastre ad induzione possono assomigliare per trasmissione del calore al fondo delle pentole... ma non renderanno mai uguale la magia che si vive con il cucinare con la fiamma di un fuoco a legna.
Bene, non vi resta che invasare, tenendo sempre sul fuoco la pentola. Chiudere i barattoli e metterli a testa in giù in una cassetta dove avrete in precedenza allargato una coperta che userete poi per ricoprirli.
Circa i barattoli, buona cosa è sterilizzarli prima dell'uso e non penso dovervi consigliare quale delle diverse tecniche utilizzare.
Prima di lasciarvi correre nel prato vicino casa a raccogliere i fiori di Tarassaco, se non volete pentirvene dopo, raccogliete almeno 1.000 fiori
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uhura
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Post by uhura on Apr 7, 2020 19:24:31 GMT 1
Più tardi metto le foto delle confezioni di pasta di ottima qualità. Chi la produce è un biologo docente alla Sapienza che ha deciso di diventare agricoltore Quando si va da lui è tutto ancora molto spartano e sembra che sia scoppiata una bomba ma la pasta è decisamente buona e digeribilissima. Vende anche alcune qualità di farina . E' leggermente logorroico e un po' dispersivo, se andate siete avvisati!
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grappa
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Post by grappa on Apr 7, 2020 20:25:38 GMT 1
Più tardi metto le foto delle confezioni di pasta di ottima qualità. ... zip... E' leggermente logorroico e un po' dispersivo, se andate siete avvisati! NON SONO IO
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uhura
Marziano
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Post by uhura on Apr 7, 2020 20:45:51 GMT 1
Più tardi metto le foto delle confezioni di pasta di ottima qualità. ... zip... E' leggermente logorroico e un po' dispersivo, se andate siete avvisati! NON SONO IO
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uhura
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Post by uhura on Apr 8, 2020 9:40:21 GMT 1
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uhura
Marziano
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Post by uhura on Apr 8, 2020 9:42:38 GMT 1
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Post by flordasaguas on Apr 12, 2020 15:16:51 GMT 1
ieri sera sono rimasta folgorata da questo video Ora mi chiedo, anzi chiedo agli esperti, c'ha senso sta roba, funziona davvero o e' un modo per fare visualizzazione e intortare chi non ci capisce un cavolo come la sottoscritta?
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grappa
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Post by grappa on Apr 13, 2020 8:49:42 GMT 1
ieri sera sono rimasta folgorata da questo video Ora mi chiedo, anzi chiedo agli esperti, c'ha senso sta roba, funziona davvero o e' un modo per fare visualizzazione e intortare chi non ci capisce un cavolo come la sottoscritta? Salute flordasaguas mi arrogo il titolo dell'empirico, non quello dell'esperto e ti dirò che il senso di "sta roba", è sicuramente incuriosire e che poi funzioni davvero sta a te sperimentare e riprodurre uno degli esempi.
Di mio posso confermarti che la forza di un seme di voler germogliare, è espressione della voglia di vivere, poi certo le condizioni debbono essere ideali. Nelle riprese del video manca la descrizione di dette condizioni... temperatura, umidità, luce e per mia esperienza ci metto anche le fasi lunari.
Anche i vari innesti hanno un che di magico e nel merito ho scarsa esperienza.
Morale, è certamente un modo di fare visualizzazioni, curioso e avvincente il montaggio degli slowmotion ed ovviamente solo degli "esperimenti" andati a buon fine. In altre parole, non ci vedo nessun intento per intortare gli utenti, tanto meno bleffare Madre Natura
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Post by flordasaguas on Apr 13, 2020 13:41:36 GMT 1
<abbr title="Apr 13, 2020 8:49:42 GMT 1" data-timestamp="1586764182000" class="o-timestamp time">Apr 13, 2020 8:49:42 GMT 1</abbr> grappa sai<abbr>d</abbr> Salute flordasaguas mi arrogo il titolo dell'empirico, non quello dell'esperto e ti dirò che il senso di "sta roba", è sicuramente incuriosire e che poi funzioni davvero sta a te sperimentare e riprodurre uno degli esempi.
Di mio posso confermarti che la forza di un seme di voler germogliare, è espressione della voglia di vivere, poi certo le condizioni debbono essere ideali. Nelle riprese del video manca la descrizione di dette condizioni... temperatura, umidità, luce e per mia esperienza ci metto anche le fasi lunari.
Anche i vari innesti hanno un che di magico e nel merito ho scarsa esperienza.
Morale, è certamente un modo di fare visualizzazioni, curioso e avvincente il montaggio degli slowmotion ed ovviamente solo degli "esperimenti" andati a buon fine. In altre parole, non ci vedo nessun intento per intortare gli utenti, tanto meno bleffare Madre Natura Ciao grappa speravo in un tuo parere da professionista, grazie. Mi divertiro' a sperimentare un po'
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zina
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Post by zina on Apr 21, 2020 9:58:41 GMT 1
Panini di CenaI panini di Cena sono una prelibatezza tipica della zona del messinese che viene preparata in occasione della celebrazione del giovedì santo per il rito dell'ultima cena. La caratteristica che li contraddistingue è la morbidezza e l'eccezionale aroma di chiodi di garofano. Ingredienti per circa dieci panini250 g di farina 0 250 g di farina 00 50 g di burro 80 g di burro 8g di sale 1 uovo 1 panetto di lievito 200 ml di acqua Un pizzico di cannella 6 chiodi di garofano 1 uovo per spennellare e semi di sesamo ProcedimentoPer prima cosa bisogna bollire i 200 ml di acqua con i chiodi di garofano. Una volta filtrata e lasciata raffreddare sciogliervi il lievito. A questo punto bisogna aggiungere il resto degli ingredienti avendo cura di inserire il burro a temperatura ambiente solo poco per volta in modo che l'impasto possa assorbirlo. Otterremo quindi un composto morbido e leggermente appiccicoso. Lasciamo a lievitare fino al raddoppio. Successivamente formiamo dei panetti da 80 g circa che metteremo nuovamente a lievitare. Una volta lievitati dovrebbero triplicare il loro volume. Quindi ,dopo aver spennellato con l'uovo ed aver cosparso di semini di sesamo, informiamo in forno preriscaldato a 200 gradi. Quando saranno ben dorati la cottura sarà ultimata.
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uhura
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Post by uhura on Apr 22, 2020 19:58:44 GMT 1
Panini di CenaI panini di Cena sono una prelibatezza tipica della zona del messinese che viene preparata in occasione della celebrazione del giovedì santo per il rito dell'ultima cena. La caratteristica che li contraddistingue è la morbidezza e l'eccezionale aroma di chiodi di garofano. Ingredienti per circa dieci panini250 g di farina 0 250 g di farina 00 50 g di burro 80 g di burro 8g di sale 1 uovo 1 panetto di lievito 200 ml di acqua Un pizzico di cannella 6 chiodi di garofano 1 uovo per spennellare e semi di sesamo ProcedimentoPer prima cosa bisogna bollire i 200 ml di acqua con i chiodi di garofano. Una volta filtrata e lasciata raffreddare sciogliervi il lievito. A questo punto bisogna aggiungere il resto degli ingredienti avendo cura di inserire il burro a temperatura ambiente solo poco per volta in modo che l'impasto possa assorbirlo. Otterremo quindi un composto morbido e leggermente appiccicoso. Lasciamo a lievitare fino al raddoppio. Successivamente formiamo dei panetti da 80 g circa che metteremo nuovamente a lievitare. Una volta lievitati dovrebbero triplicare il loro volume. Quindi ,dopo aver spennellato con l'uovo ed aver cosparso di semini di sesamo, informiamo in forno preriscaldato a 200 gradi. Quando saranno ben dorati la cottura sarà ultimata. Zina ho visto adesso la ricetta e mi scuso! Ho notato che a volte non mi trovo segnalati i nuovi post! Voglio provare a farli ! Grazie! !
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Post by ZORG on Apr 26, 2020 10:30:00 GMT 1
Succede anche a me.
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uhura
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Post by uhura on Apr 26, 2020 10:31:49 GMT 1
Sì è strano!
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zina
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Post by zina on Jun 21, 2020 8:59:07 GMT 1
Torta Giardino dell'Eden
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uhura
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Post by uhura on Jun 21, 2020 22:44:10 GMT 1
Zina sei la Regina della Pasticceria di alta qualità! Grazie! E' buonissima!
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Post by ZORG on Jun 21, 2020 22:58:16 GMT 1
E' troppo bella per essere mangiata
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uhura
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Post by uhura on Jun 21, 2020 23:00:56 GMT 1
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zina
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Post by zina on Jun 21, 2020 23:33:14 GMT 1
E' troppo bella per essere mangiata Me lo hanno sempre detto delle mie torte...ma poi se le magnano
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grappa
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Post by grappa on Nov 22, 2020 21:27:44 GMT 1
la torta di castagne
... da non confondere con il Castagnaccio.
La ricetta è di famiglia, quindi dalle mani di bis-Nonna Agostina passate a quelle di Nonna Renza e per finire in quelle di Loredana alias la Padrun'a... che sono state ed è qui, a tutti gli effetti, la terza generazione di Padrun'e
Una raccomandazione: questa è una torta rustica, della nostra tradizione e di originale, oltre al sapore, ha la qualità di esser personalizzata come meglio riterrete ritoccarla. La qualità di origine di alcuni ingredienti fa si la differenza, sentitevi però in bisogno, dopo aver provato una volta questa traccia, di "aggiustare" a vostro piacere le quantità di alcuni ingredienti... per fare un esempio Rhum e/o Amaretto
Buona preparazione👨🏼🍳
Ingredienti:
- 5 hg ≃ di castagne secche... quelle che trovate nelle confezioni già spellate, altrimenti se le avete "fresche*", dopo averle pelate, calcolate un 40%≃ in più di peso;
- 4 o 5 mele... dipende dalla taglia della mela;
- 6 uova... si userà sia il tuorlo che l'albume;
- 3 hg di amaretti;
- 2,5 hg di cioccolato in polvere zuccherato;
- 80 gr di polvere di cacao amaro;
- 6 cucchiai colmi di zucchero;
- 1/2 lt di latte intero;
- 1 bicchiere (150ml≃) di Rhum... oppure la stessa dose divisa a metà tra Rhum e Amaretto;
- 1 limone da cui grattugiare tutta la scorza.
N.B.: *Castagne fresche Il peso delle castagne secche, è inferiore del 40%≃ rispetto alle castagne fresche, perché durante l’essiccatura hanno perso maggior parte della loro acqua. Quindi se usate le fresche dovrete farle bollire in acqua per poi poterle spellare e ripulire della pellicinina. Va da se che la prima fase della preparazione della torta, quando si faranno cuocere mele e castagne, avrà un tempo inferiore per raggiungere la consistenza necessaria ad ottenere la purea dei due ingredienti.
Preparazione:
In una pentola mettere a cuocere le mele (pelate e tagliate a pezzetti) con le castagne. Il tutto immerse a filo d'acqua e lasciate a consumare. Ovviamente se usate castagne secche potrebbe essere necessario aggiungere, con attenzione, acqua fino ad ottenere un composto cremoso che sarà poi da amalgamare con un frullatore a immersione. Lasciate raffreddare il composto fino a temperatura ambiente e conservatelo da una parte nella pentola.
In un contenitore, sbriciolate gli amaretti nel latte fino ad ottenere il completo ammollarsi dei medesimi. Aiutatevi con un cucchiaio fino ad ottenere un composto privo di grumi.
Ancora a parte, sbattete le 6 uova intere con i 6 cucchiai di zucchero e la scorza del limone.
Quando il contenuto nella pentola, di castagne e mele, si sarà freddato, andrete ad unire e mescolare energicamente a mano, i composti prima descritti e preparati a parte. A seguire, sempre ovviamente mescolando il tutto, unite il bicchiere di Rhum, la polvere di cioccolato e il cacao amaro.
Per la cottura della torta, considerato che non c'è praticamente lievitazione, scegliete un contenitore che più vi aggrada tra quelli che avete a disposizione e che, a seconda del tipo e forma, avrete imburrato e sfarinato il fondo e le pareti, oppure rivestito con carta forno come nell'immagine.
L'ideale è che la torta abbia uno spessore di tre o quattro dita alias tra i 5 e 8 cm.
Versato quindi il preparato della torta nella teglia, mettete in forno caldo, non ventilato, a 170° per circa 50'.
Tenuto conto che i forni hanno spesso caratteristiche diverse in cottura, mettete un timer sui 45' e osservate la superficie della torta nelle ultime fasi. Quando iniziano a formarsi crepe in superficie, la torta è cotta o altrimenti fate la classica prova con lo stecchino.
Togliere la teglia dal forno e lasciare raffreddare.
A vostra discrezione potete arricchire la torta con una Ganache al cioccolato e sbizzarrirvi in guarnizioni.
Preferibile, prima di mangiarla, conservare la torta in frigorifero qualche ora e anche dopo per la conservazione... se non finisce prima
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zina
Marziano
ViceSindaco
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Post by zina on Nov 22, 2020 22:08:28 GMT 1
Cose buone genuine e sacrosante! Bravissimo Grappa e bravissima la Padrun'a
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