Post by ZORG on Dec 17, 2019 9:23:43 GMT 1
E' proprio vero che Wikipedia non è più quella di una volta ..
ancora non sanno che Marte è già stata colonizzata. Colonizzazione di Marte
La colonizzazione del pianeta Marte è ritenuta un passaggio inevitabile nello sviluppo futuro dell'umanità[1][2]; attorno a Marte si è concentrata l'attenzione delle principali agenzie spaziali terrestri, nel tentativo di sviluppare un piano organico per l'installazione di possibili colonie umane sul pianeta. Si tratta del pianeta raggiungibile dalla Terra con il minor impiego di energia, sebbene con le tecnologie attuali un eventuale viaggio richiederebbe comunque circa sei mesi.
Storia dei progetti
Il primo progetto non fantascientifico di colonizzazione di Marte fu ideato da Wernher von Braun e pubblicato nel suo libro Das Marsprojekt nel 1952[3]. A quei tempi si conosceva ben poco del pianeta e si ipotizzava fosse molto simile alla Terra[4]. Von Braun riteneva che fosse possibile costruire una flotta di 10 navi spaziali, assemblate in orbita, 7 cargo e 3 passeggeri, per mandare nel 1965 un equipaggio di 70 membri in orbita attorno a Marte. Da lì, avrebbero studiato la superficie con dei telescopi per individuare il posto migliore per una base, tendenzialmente nei pressi dell'equatore. Successivamente, una navetta di atterraggio dotata di ali e sci sarebbe atterrata nei pressi del polo nord con un piccolo gruppo di persone, con il compito di viaggiare verso l'equatore con dei mezzi cingolati e costruire una pista di atterraggio vicino al punto individuato per la base. Sebbene negli anni successivi la NASA avesse investito ingenti risorse nel programma spaziale, soprattutto durante l'esplorazione umana della Luna, con l'avvento delle prime esplorazioni robotiche fu evidente che il progetto così pensato non era realizzabile, anche se alcuni concetti fondamentali rimangono tutt'ora validi.
Nel 1989 il presidente americano George H. W. Bush annunciò la Space Exploration Initiative, con cui intendeva finanziare una nuova era spaziale, includendo missioni umane su Marte[5]. In quello stesso anno fu redatto dalla NASA quello che venne chiamato il 90-Day Study, un progetto per un insediamento umano su Marte con costi infrastrutturali di più di 500 miliardi di dollari, che richiedeva la costruzione preliminare di stazioni spaziali, una base lunare, assemblaggio di navi interplanetarie nell'orbita terrestre[6]. Il piano fu respinto dal congresso per via del costo elevato.
L'anno successivo, Robert Zubrin, un ingegnere della NASA, iniziò a lavorare su un'idea nuova per l'abbattimento dei costi: l'utilizzo di risorse in situ. Nacque così il progetto Mars Direct che prevedeva un costo decimato rispetto al progetto precedente, tra i 25 e i 50 miliardi di dollari in 10 anni[7]. Il progetto ricevette un finanziamento per alcuni esperimenti dimostrativi di produzione di risorse in ambiente marziano simulato, ma fu definitivamente abbandonato nel 1992 dal nuovo amministratore della NASA preferendo missioni più economiche dai risultati più immediati. Successivamente Zubrin lasciò la NASA e fondò Mars Society, una società senza scopo di lucro con l'obiettivo di dimostrare la fattibilità di un insediamento permanente su Marte[8].
Il progetto Mars Direct servì a delineare quello che deve essere considerato come riferimento per una missione duratura su Marte; il documento prodotto[9] contiene una lista di obiettivi e vincoli e viene aggiornato man mano che le nuove tecnologie forniscono soluzioni più appropriate. Sebbene il documento non preveda una partenza anteriore al 2037, la NASA non ha più stanziato fondi per la realizzazione di tale progetto.
Nel 2012 un'azienda privata ideò un progetto di colonizzazione marziana, Mars One, con l'idea di trovare i finanziamenti necessari tramite l'attenzione mediatica e la vendita di diritti televisivi, trasformando un progetto scientifico in industria dello spettacolo. Inoltre, per abbattere i costi, fu proposto un viaggio di sola andata per gli astronauti[10]. Secondo i piani della società l'insediamento dovrebbe partire per il 2032.
Nel 2016, SpaceX, un'azienda privata fondata da Elon Musk, esibì i suoi piani di trasporto interplanetario per equipaggio umano finalizzato, tra le altre cose, alla costruzione di una colonia umana permanente su Marte a partire dal 2022[11], portando il primo uomo su Marte nel 2024 e di rendere infine permanente una colonia di 80000 persone[12].
Nel 1989 il presidente americano George H. W. Bush annunciò la Space Exploration Initiative, con cui intendeva finanziare una nuova era spaziale, includendo missioni umane su Marte[5]. In quello stesso anno fu redatto dalla NASA quello che venne chiamato il 90-Day Study, un progetto per un insediamento umano su Marte con costi infrastrutturali di più di 500 miliardi di dollari, che richiedeva la costruzione preliminare di stazioni spaziali, una base lunare, assemblaggio di navi interplanetarie nell'orbita terrestre[6]. Il piano fu respinto dal congresso per via del costo elevato.
L'anno successivo, Robert Zubrin, un ingegnere della NASA, iniziò a lavorare su un'idea nuova per l'abbattimento dei costi: l'utilizzo di risorse in situ. Nacque così il progetto Mars Direct che prevedeva un costo decimato rispetto al progetto precedente, tra i 25 e i 50 miliardi di dollari in 10 anni[7]. Il progetto ricevette un finanziamento per alcuni esperimenti dimostrativi di produzione di risorse in ambiente marziano simulato, ma fu definitivamente abbandonato nel 1992 dal nuovo amministratore della NASA preferendo missioni più economiche dai risultati più immediati. Successivamente Zubrin lasciò la NASA e fondò Mars Society, una società senza scopo di lucro con l'obiettivo di dimostrare la fattibilità di un insediamento permanente su Marte[8].
Il progetto Mars Direct servì a delineare quello che deve essere considerato come riferimento per una missione duratura su Marte; il documento prodotto[9] contiene una lista di obiettivi e vincoli e viene aggiornato man mano che le nuove tecnologie forniscono soluzioni più appropriate. Sebbene il documento non preveda una partenza anteriore al 2037, la NASA non ha più stanziato fondi per la realizzazione di tale progetto.
Nel 2012 un'azienda privata ideò un progetto di colonizzazione marziana, Mars One, con l'idea di trovare i finanziamenti necessari tramite l'attenzione mediatica e la vendita di diritti televisivi, trasformando un progetto scientifico in industria dello spettacolo. Inoltre, per abbattere i costi, fu proposto un viaggio di sola andata per gli astronauti[10]. Secondo i piani della società l'insediamento dovrebbe partire per il 2032.
Nel 2016, SpaceX, un'azienda privata fondata da Elon Musk, esibì i suoi piani di trasporto interplanetario per equipaggio umano finalizzato, tra le altre cose, alla costruzione di una colonia umana permanente su Marte a partire dal 2022[11], portando il primo uomo su Marte nel 2024 e di rendere infine permanente una colonia di 80000 persone[12].